Il Milan sembra letteralmente spaccato a metà. Fonseca va all-in ma le scelte forti potrebbero ritorcerglisi contro
In casa Milan, la situazione è sempre più tesa. Le dichiarazioni di Paulo Fonseca dopo la vittoria contro la Stella Rossa hanno scatenato un vero e proprio terremoto. L’allenatore portoghese, esasperato, ha accusato alcuni giocatori di non impegnarsi come dovrebbero, innescando una frattura nello spogliatoio.
Ma la spaccatura non è solo una sensazione: le reazioni dei giocatori sembrano confermare che non tutti sono dalla parte del tecnico. Dopo le accuse, alcuni calciatori hanno preso pubblicamente posizione. Malick Thiaw e Rafael Leão si sono schierati apertamente con Fonseca, ribadendo l’importanza del rispetto per il gruppo e per il lavoro quotidiano. Le loro dichiarazioni sembrano fare eco alle parole del tecnico, sottolineando la necessità di maggiore dedizione da parte di tutti.
Ma non tutti i rossoneri sono sulla stessa lunghezza d’onda. Mike Maignan, portiere simbolo della squadra, ha lanciato un messaggio criptico su Instagram, mostrando solidarietà a Davide Calabria e Theo Hernandez, due giocatori indicati tra i destinatari delle critiche di Fonseca. Calabria, il capitano, è sempre più distante dal tecnico, e Theo, già al centro di critiche per le sue prestazioni, sembra aver perso definitivamente la fiducia dell’allenatore.
La divisione interna è evidente e rischia di trasformarsi in una frattura insanabile. Fonseca, dal canto suo, sembra deciso a proseguire sulla sua strada, anche a costo di scelte drastiche. Si parla infatti della possibilità di vedere alcuni giovani della Primavera, come Bartesaghi, Liberali e il giovanissimo talento Francesco Camarda, schierati addirittura da titolari contro il Genoa.
Un’eventualità che potrebbe rappresentare un “all-in” definitivo per il tecnico. Da un lato, schierare i giovani potrebbe portare una ventata d’aria fresca e dimostrare il coraggio del portoghese; dall’altro, un risultato negativo rischierebbe di accelerare il suo esonero, con il Milan che si troverebbe a gestire una crisi ancora più profonda.
Nel mezzo di questa situazione, la dirigenza rossonera mantiene un atteggiamento attendista. Nessuna dichiarazione ufficiale, nessun segnale di supporto né per il tecnico né per i giocatori. Questo silenzio alimenta le speculazioni su un possibile cambio in panchina, con il nome di Maurizio Sarri che continua a circolare.
Sarri, libero dopo l’addio alla Lazio, rappresenterebbe una figura capace di ricostruire il gruppo e rilanciare la squadra. Tuttavia, il tecnico toscano ha sempre avuto bisogno di tempo per implementare il suo stile di gioco, e subentrare a stagione in corso non sarebbe privo di rischi.
Per Paulo Fonseca, queste settimane rappresentano il crocevia della sua avventura al Milan. Il tecnico ha scelto una strada rischiosa, puntando su dichiarazioni forti e decisioni coraggiose. Se riuscirà a ricompattare il gruppo e a ottenere risultati, la sua leadership ne uscirà rafforzata. Ma se i risultati non arriveranno, le sue scelte rischiano di trasformarsi in un boomerang, lasciandolo senza più margini di manovra.
Lo spogliatoio sembra ormai diviso in due fazioni: da un lato i sostenitori del tecnico, dall’altro i “dissidenti” che guardano con diffidenza alle sue accuse e alle sue mosse. La sfida contro il Genoa potrebbe essere decisiva, non solo per i punti in classifica, ma per il destino di Fonseca e la tenuta del gruppo.
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