La pizza non è più un piatto popolare: gli aumenti record l’hanno trasformata quasi in un piatto di lusso
Chi non ha mai fatto una serata in pizzeria? Sedersi attorno a un tavolo con amici o familiari, con una birra fresca in mano e una pizza che si condivide tra risate e chiacchiere.
La pizza, semplice nella sua essenza, è una delle tradizioni più amate e simboliche della cucina italiana, un piatto che racconta la nostra cultura fatta di ingredienti freschi, ma anche di una convivialità che non ha eguali. Eppure, oggi, quel piatto che una volta era considerato un pasto per tutti, sta diventando sempre più costoso. Ma cosa sta succedendo alla pizza in Italia?
Pizza, aumenti anche a Napoli: oltre 10 euro
Negli ultimi anni, il costo di una pizza è aumentato in modo evidente, e non si tratta solo di qualche euro in più. Secondo una ricerca recente condotta da Altroconsumo, i prezzi in alcune delle principali città italiane sono saliti vertiginosamente, con picchi che arrivano a superare i 20 euro per una pizza, bevanda e coperto.
Sebbene in alcune città sia ancora possibile trovare una pizza a prezzi più contenuti, in metropoli come Milano e Venezia, la tradizione della pizza è ormai un piacere a cui non tutti possono accedere senza mettere mano al portafoglio. E non si tratta solo di pizzerie chic o locali turistici. Sassari, una città non certo associata a grandi turismi, si è rivelata la più costosa, con una media di 14,11 euro per pizza e bevande.
Il trend sembra interessare anche Napoli, città che ha fatto della pizza una vera e propria religione gastronomica: qui, il costo medio è aumentato del 32% negli ultimi tre anni, portando la spesa a circa 13 euro per una pizza base. È un fatto curioso che, nonostante la pizza sia nata proprio in questa città, anche qui il piatto tradizionale si fa sempre più costoso.
Le cause di un rincaro inevitabile
Quali sono le ragioni dietro a questi aumenti? Partiamo dai costi delle materie prime: farine, pomodori e mozzarella, gli ingredienti fondamentali della pizza, hanno visto un incremento dei prezzi negli ultimi anni, soprattutto a causa di fattori esterni come il cambiamento climatico e la difficoltà di approvvigionamento.
A questo si aggiungono i costi energetici, che in particolare hanno colpito i forni, i veri protagonisti nelle pizzerie. Ma non è solo questo: il cosiddetto coperto e il servizio sono diventati voci sempre più importanti nella spesa finale, soprattutto nelle città dove la concorrenza è maggiore e si cerca di attrarre una clientela più esigente.
Le differenze di prezzo tra le varie città italiane sono impressionanti. A Venezia, per esempio, un pasto può andare dai 10,50 euro ai 24 euro a seconda del locale. In Milano, le tariffe variano tra 8 e 19,50 euro, un divario davvero sorprendente, ma che riflette un cambiamento di fondo: la pizza sta diventando un lusso, una specialità gourmet destinata a chi è disposto a spendere.
Pizza, rincari giustificati?
Ma è davvero giustificato questo continuo rincaro? In molte pizzerie, il miglioramento della qualità degli ingredienti potrebbe giustificare una parte degli aumenti, ma non tutto. La qualità della pizza, sebbene sia un fattore importante, non è l’unico elemento che determina il prezzo.
In città come Perugia e Livorno, per esempio, i costi sono rimasti relativamente stabili, o addirittura sono scesi leggermente, mentre in altre città come Ascoli e Sassari, i prezzi sono aumentati notevolmente, senza un miglioramento tangibile del prodotto.
Ciò che sembra emergere è un’inflazione culturale legata alla percezione della pizza come un piatto raffinato da consumare in contesti esclusivi. Eppure, la pizza è da sempre un piatto popolare, qualcosa che riunisce la famiglia, che può essere gustata in una pizzeria di quartiere o a casa con amici.
La vera domanda è: come riusciremo a mantenere la pizza come un piatto accessibile a tutti, senza che diventi simbolo di un’Italia che ha perso il contatto con le sue tradizioni gastronomiche più autentiche?
Forse, prima che il piatto più famoso al mondo diventi un lusso per pochi, sarebbe il caso di riflettere su cosa rende veramente speciale la pizza. Non è solo la qualità degli ingredienti, ma anche la condivisione, la possibilità di gustarla insieme, senza che il conto lieviti troppo. E voi, quanto siete disposti a spendere per una pizza che sa ancora di tradizione?