La rottamazione quinquies non ci sarà, e molti contribuenti si staranno chiedendo cosa fare. Ecco qualche soluzione
I debiti sono un vero e proprio problema, in particolare se le somme da rimborsare, sono di un certo importo. Non è una situazione piacevole, tutt’altro.
Quando si consegue un debito col Fisco, poi, la situazione si complica, perché le conseguenze possono essere molto serie. In linea generale, se non si riesce a saldare un debito con l’Agenzia delle Entrate, dopo un tot di tempo, arriverà un avviso, una cartella esattoriale, che contiene l’importo del debito da saldare entro un tot di giorni, da quando lo si è ricevuto.
Se non si riesce a pagare, per qualunque ragione, tra cui anche la perdita dell’impiego, iniziano i problemi. Possono scattare delle sanzioni come ad esempio il fermo amministrativo, che non consente di usare la propria auto, e neppure di venderla.
Oppure, può scattare il pignoramento dei beni. Per fermare queste procedure, è necessario, se non si può saldare il dovuto in unica soluzione, versare perlomeno delle rate, in modo che la procedura si blocchi.
La rottamazione quinquies, che sarebbe potuta esserci nel 2025, è stata bocciata dalla Commissione Bilancio della Camera.
E dunque, chi auspicava di poter riparare i propri debiti con una nuova opportunità, non potrà farlo, poiché non si è riusciti a ottenere coperture finanziarie adeguate, per poterla portare avanti.
Tuttavia, niente panico. Le soluzioni alternative esistono. Con la riforma fiscale, infatti, c’è una nuova opportunità, ossia quella di rateizzare le cartelle esattoriali, in modo più accessibile.
Nello specifico, per debiti fino a 120 mila euro, il contribuente può chiedere la rateazione senza portare prove del proprio disagio economico. Le rate possono essere dilazionate fino a 84 tra il 2025 e il 2026, fino a 96 tra il 2027 e 2028, e fino a 108 rate, dal 2029 in poi.
Se, inoltre, una cartella esattoriale contiene vizi di forma o sostanza, può essere impugnata. Possono esserci errori di calcolo, assenza di motivazione, oppure non è indicato il responsabile della procedura. In sostanza, se ci sono irregolarità chiare, si può fare un ricorso.
Naturalmente, sempre tramite un legale. Anche se la rottamazione non è passata, sono state avanzate nuove proposte. Ad esempio, Forza Italia avrebbe proposto di riaprire la rottamazione quater per includere anche cartelle inviate tra luglio 2022 e dicembre 2023.
Tutto è in discussione, quindi vedremo se la proposta passerà.
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